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Viaggi in moto e imprevisti

Vi è mai capitato di fare un viaggio dove l’imprevisto è esso stesso l’essenza del viaggio? 

Oggi vi parliamo di una disavventura capitata al moto viaggiatore e membro della #interphonecrew, Sasaplanet. Anzi, sarà proprio lui a raccontarvi cosa si è trovato ad affrontare durante il suo viaggio in Mongolia.

“É vero partendo per un viaggio avventura in solitaria di 30mila km dall’Italia alla Mongolia, dove la maggior parte dei km sono in fuoristrada, l’imprevisto o meglio la disavventura è sempre dietro l’angolo, soprattutto se per un viaggio di questa durata si è scelta come moto, una vecchia Yamaha SuperTénéré 750 del 1992, con già più di 70mila km.

Però questa volta voglio soffermarmi più sulla disavventura capitatami piuttosto che sul viaggio in se per se. 
Ebbene, dopo aver percorso migliaia di chilometri su strade piene di buche in Turkmenistan e Kazakistan, su piste devastate dai passaggi di enormi camion in Tajikistan sul confine Afghano, è sui Monti Altai in Russia che mi è capitata la rottura più assurda che avessi mai avuto su una moto.

Ma partiamo dall’inizio…Ero da poco entrato in Russia arrivando da Semej in Kazakistan, per evitare un lungo trasferimento autostradale fino a Novosibiski, dalla quale avrei poi dovuto dirigermi a Sud verso Olgij in Mongolia. Decido di fare un taglio su una pista di terra sui Monti Altai. Purtroppo la pista risulta esser molto peggio di ciò che si poteva capire dalle mappe militari che avevo acquistato: buche improvvise, canali, ponti cadenti.”
  

immagine-sasaplanet-yamahatenere-mongolia-in-moto.jpeg

  

“Mentre ascoltavo della musica grazie al mio interfono moto Interphone Toure guidavo in piedi sulle pedane, sento l’ennesima botta presa dalla moto, inizialmente non mi accorgo di nulla e continuo la guida, ma la moto sembra strana inizia a non copiare più nessuna asperità e fare degli strani rumori, cosi rallento e mi siedo. Subito la moto sembra bassa e strana, la prima sensazione è come se fosse scoppiato l’ammortizzatore posteriore.

A questo punto mi fermo e guardando la moto noto subito che è stranamente più bassa nella zona posteriore anche se non riesco subito a capire cosa sia successo, decido quindi di iniziare a smontare qualche plastica. Ed è qui che faccio un’amara scoperta, ho incredibilmente aperto letteralmente in due il telaio, su entrambi i lati, praticamente la moto risulta spezzata in due, resta insieme solo grazie al forcellone e al telaietto posteriore. 

Sono in mezzo al nulla, a più di 110km dalla prima città e i prossimi km saranno tutti su strade prevalentemente non asfaltate e piene di buche, purtroppo però non mi resta molto da fare, quindi decido di prendere la disavventura con il sorriso sulle labbra, riaggancio le plastiche e riparto, ovviamente con un passo molto più lento e cercando di evitare ove possibile almeno le buche più grosse.

É cosi che in una intera giornata percorro i km che mi separano dalla piccola cittadina di Kurai, quindi trovo un meccanico a cui chiedo di provare a saldare la moto, iniziamo a smontarla e con immenso stupore devo constatare che non è l’unico punto del telaio rotto, alla fine del lavoro conteremo ben 7 punti in cui abbiamo dovuto saldare il telaio della mia Ténéré.

Riparato il telaio mi dirigo verso sud alla frontiera Mongola, dove passo senza alcun problema, purtroppo però dopo appena altri 1000km percorsi il Ténéré. inizia ad avere altri problemi, questa volta con l’accensione, giorno dopo giorno fa sempre più fatica, fino a che arrivato nella città di Olgi in Mongolia il mio fiero destriero si ammutolisce, non basteranno 3 giorni di tentativi, purtroppo per il Ténéré il viaggio da Milano ad Ulambator finisce nella città di Olgi
 

A voi è mai capitato qualche imprevisto durante i vostri tour in moto? Siete riusciti a terminare il vostro viaggio o anche voi avete dovuto interromperlo?

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